I bambini e la fotografia sono un po’ come il pane e la maionese, o – se preferite – la pasta con le sarde [che il mio amico Beppe ha sempre promesso e mai cucinato].
Qualcuno dice che il tempo è galantuomo e che aiuta a superare ogni ostacolo.. ma proviamo ad ottenere qualcosa di più da questo tempo, sfruttiamo la mattina per fotografare, il pomeriggio per editare, qualche ora la sera per non ammattire e svagarsi.
La notte è il momento del fotografo professionista!
Dopo una delle mie maratone serali con Elisa nel tentativo di rimediare ad un piccolo e fastidioso problema su un Mac, stanotte, con un botta e risposta tagliente ed imbattibile – in un ‘duello’ quasi ad armi pari – ho incrociato il fioretto (rigorosamente da allenamento) per le conversazioni professionali e ‘di vita’ con una delle più importanti fotografe italiane di famiglia, bambini e neonati.
Parlo di Prisca Caroli, coinvolta (forse suo malgrado) in tre ore 3 di chat fitta fitta dalle 1,20 AM alle 4,20 AM, quando giustamente ha dato forfait.
Una conversazione fatta di botte e risposte, le mie un po’ più veloci, le sue regolari, taglienti e capaci di demolire schemi strutturati.
Mi sono sentito un po’ Mennea, stasera. Sulla tastiera le dita hanno corso parecchio, e credo di aver tenuto il ritmo dei suoi passi nei suoi troppo brevi 61 anni.
Da una conversazione con un altro professionista si deve poter capire tutto e farlo in un tempo breve. Paganini non ripete, e ogni sfumatura è preziosa.
Come mi è stato detto, da un bambino si ottiene il meglio nella prima mezz’ora; noi siamo più tenaci, mettiamo a nudo -tra noi – aspetti che il cliente non saprà mai.
E questo ci aiuta a crescere. A capire che anche il nostro Olimpo ha le sue beghe.
Le donne hanno comunque una marcia in più: non c’è niente da fare, ci sforzeremo all’infinito, potremo essere più scrupolosi, attenti, curare i dettagli fino all’ossessione ma loro saranno sempre avanti.
Probabilmente non è un caso se tra Adamo ed Eva il primo ha un ruolo molto marginale: fa la figura del fesso, mentre Eva – genitrice ed il cui corpo è plasmato con la terra – tenta in ogni modo di affrancarsi dalle tentazioni.
Adesso non me ne vogliano i biblisti per la mia semplificazione, banalizzazione e distorsione a mio favore degli eventi descritti nella Genesi.
Torniamo al dunque. Io e Prisca Caroli ci siamo confrontati su problematiche personali, d’approccio e professionali.
Un’occasione ghiotta per chiunque, anche se a me interessava più la persona che la ricetta del suo successo.
Abbiamo parlato brevemente – a titolo d’esempio – del servizio cominciato, finito e consegnato da me in giornata per una bambina di tre mesi.
La fanciulla in questione era già passata da qua quando aveva una settimana di vita.
Posso veramente dire di vederli crescere. Ed è veramente emozionante, mi sento lo zio di tutti, entro in una dinamica che di professionale ha poco, ma assomiglia ad un mix tra anziana suora della scuola materna, ostetrica, bambinaia.
Ed alla fine ‘mi tocca’ anche d’essere fotografo.
I bambini e la fotografia, il pane con la maionese. Come rinunciare??
Splendidi questi uomini e donne in potenza. Meravigliosa esperienza poter giocare con loro, fare il solletico e piccoli dispetti.
Impagabili espressioni, occhi grandi, un potenziale enorme che si riflette puro dai loro occhi su di noi: sono il vero sale.
In questo momento penso a una donna che bambini non ne vuole. E che probabilmente sarebbe tra le più capaci nella gestione di questo dono d’amore.
Una cara amica – senza di lei non saprei come fare – nonché collega continua a ripetere ‘come ho fatto tutti questi anni senza la mia piccola? Non avrei mai immaginato di perdere così tanto la testa per nessuno.. ma lei….’.
Con papà e mamma abbiamo giocato di squadra, ormai ci conosciamo e abbiamo potuto cominciare a lavorare in fretta.
Sappiamo tutti quello che dobbiamo fare: per il compleanno della mamma, il papà le ha regalato un servizio fotografico, e desideriamo (io per primo, per tenere il mio ego ad un livello sufficientemente alto) ardentemente delle ottime fotografie di ritratto per mamma e bambina.
Zoe sembra apprezzarmi – più come surrogato di papà quando è scappato per lavorare – che come fotografo, tanto che momentaneamente ho dovuto cedere la mia macchina fotografica alla nonna (che mi ha fatto pensare al film ‘La spia che venne dal freddo’), per tranquillizzare la giovanottina..
Credo che la dea fortuna – in questo periodo – NEL LAVORO mi abbia dato veramente dei gran numeri.. servizi fotografici di gravidanze, ritratti di famiglia in esterno, ritratti in studio, newborn uno più bello dell’altro, genitori favolosi…
quanto mi fa bene lavorare!! Più esercizio! Più sfide! Più soddisfazioni!
La bambina era leggermente contrariata – complici 4 dentini che evidentemente le davano qualche fastidio – ma cantando un po’ di tutto ci siamo portati a casa delle gran belle fotografie (quasi autonoma) con mamma e papà, ed infine con la nonna, venuta da così lontano che pareva una figura mitica. Donna solida e dolce, che mi ha ricordato la mia nonna.
Donne: tutta un’altra tempra.
Chiudo con una mia battuta a Prisca (alla quale veniva l’ansia perché non mi stava dietro con le risposte in tastiera):
‘Io non sono capace di fare altro. Amare e scrivere.
Tra la mia passione per la scrittura e i miei amori devastanti c’è la fotografia.
Ma devo ancora capire – come un bambino immaturo – se la fotografia è per me un caso, una necessità interiore, o un modo per trovare piccole soddisfazioni.’
Altri servizi fotografici a bambini imperdibili possono essere visti seguendo questi link:
- https://www.liviofotografie.it/gallery/le-migliori-foto-di-bambini-mia/
- http://www.fotografo-bambino.it/gallery/la-mia-attesa-neonati-newborn-pisa/
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