Ok.
Cinthya è qui, e io voglio imparare più cose possibili, in una specie di maratona di condivisione professionale.
Può capitare di soddisfare la propria sete professionale e cercare nuovi stimoli in un workshop.. io sono fortunatissimo! Ho una brava fotografa americana tutta per me per 10 giorni (anche se attualmente è un po’ cotta dal vino di ieri sera) interi, e posso pungolarla come un vero aguzzino facendola lavorare anche quando vorrebbe dormire..
Uno dei miei primi pensieri – programmando il lavoro con lei – è stato: ‘ma a Pisa chi fa ritratti di famiglia? Perché è un genere di fotografia che non si vede più?’
Confrontandomi con lei, abbiamo deciso di provarci, e ho invitato l’amico (e avvocato) Bonadio a fare il suo ritratto con le bambine e Giulia.
Negli anni – nonostante feste, compleanni e cerimonie – non avevamo mai fatto uno scatto tutti assieme.
Io ho organizzato tutto per fare le cose come sono abituato… nella MIA comfort zone del MIO studio fotografico.
Cynthia ovviamente era di altro avviso, e mi ha domandato dove potesse essere un posticino da veri pisani, per fare fotografie di questo genere.
Mi sono rovinato con le mie mani!! Invece di fare un solo set fotografico (peraltro abbastanza articolato) mi sono ritrovato a correre per mezza città in cerca di una location che potesse andare bene per quello che stavamo progettando, fotografando prima in studio e poi in esterna…
La scelta è caduta sul Teatro Rossi Aperto (ex?) Uffizi Pisani. Una location ‘so amazing!‘ non battuta dai turisti.
Avevo già fotografato gli ambienti nel 2011, e sarebbe stato grandioso poter utilizzare palchi, palchetti e stage a nostro piacimento.
Purtroppo siamo stati costretti ad improvvisare, non avendo il tempo di metterci in contatto con l’organizzazione che provvede all’apertura, e siamo capitati durante le prove di un meraviglioso concerto di musica barocca dell’ensamble Auser Musici diretto dal grande maestro Carlo Ipata.
Cercando di non fare casino (con tre bambini al seguito è stata un po’ dura…) e rinunciando ai sogni di gloria del meraviglioso palco con gli enormi archi a tutto sesto, ci siamo intrufolati sul primo ordine di palchetti, e sfruttando la luce di una finestra laterale abbiamo fotografato per qualche momento.
Con la ‘paura’ d’essere scoperti, ma soprattutto di dare fastidio, ci siamo trattenuti un po’, ma il risultato c’è, assolutamente.
Pubblico, ringraziandola, anche le foto di Cynthia Ahr.
Ringrazio – come pisano – tutti coloro che si adoperano per la rivalutazione del teatro settecentesco, vera perla ed autentico centro di cultura.