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Naturalia non sunt turpia, ciò che è in natura non può offendere il pudore, ancor meno se si parla di bambini!

Gli ultimi servizi fotografici non sono stati facili, già un paio di volte mi sono capitati bambini caricati a pile, dotati di un’energia che non diresti, un po’ nervosi, per farla breve. Così, quando è arrivato Jacopo e mamma e papà mi hanno detto: “tranquillo, non ha dormito stanotte, vedrai che si fa un gran sonno…”, ho sorriso e pensato: “le ultime parole famose!”.

Jacopo ingurgita una gran quantità d’aria quando viene allattato, e questo gli provoca delle coliche dolorose: pianto disperato intervallato dal sonno dei giusti.

Per un bambino di 20 giorni avevo dato appuntamento presto al mattino, per poter rispettare gli impegni della sera; non avrei voluto aspettare la fine delle loro vacanze per fotografarlo, correndo in questo modo il rischio di non riuscire più a metterlo in posa e non rispettare le aspettative dei genitori.

Me ingenuo! “Maxima debetur puero reverentia”, “Al bambino è dovuto il massimo rispetto”: se non si può fare i conti senza aspettare l’opinione dell’oste, non si può neanche programmare i tempi di posa di un bambino di 20 giorni che, per quel periodo, aveva già fatto altri programmi…

Il santo protettore dei fotografi di bambini, nel mese di dicembre, mi ha messo alla prova, ma questa volta rischiavo la mia autostima e non potevo cedere.

Come detto prima, già altre volte avevo incontrato bambini super-entusiati, quindi posso dire che, da qualche parte, in fondo al mio inconscio, ero preparato… quello che non mi aspettavo era di trascorrere una giornata (dall’alba al tramonto!) a cullare, cambiare, pulire, sistemare ed allestire e cullare, cambiare, pulire, sistemare…

Abbiamo fatto un numero imprecisato di tentativi, intervallati da soste per l’allattamento e per il pranzo (anche gli adulti mangiano!), poi pause tecniche e fotografie, prese al volo, nei rari momenti in cui il bambino è rimasto calmo (esausto?) sul set.

Al termine della giornata, con la lavanderia piena, e buona parte del materiale nel ciclo di pulizia, autostima ed ego erano salvi: il 2014 si è chiuso con un servizio fotografico che potrà essere raccontato a lungo.

Un’ultima cosa, che ho scoperto solo mentre mi documentavo per scrivere queste righe: la santa protettrice dei fotografi, Veronica, oltre ad avere un culto molto antico in Francia, protegge anche gli informatici e… le lavandaie!!

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