Quando l’amore c’è.
La paura sparisce.
Si ha l’umiltà di chiedere scusa.
I frutti sono meravigliosi.
Mia (la seconda Mia in un paio di mesi) era un appuntamento programmato.
Avevo già incontrato Mamma e papà nel mio studio fotografico a Pisa, quando hanno chiesto di conoscermi; in un incontro successivo abbiamo fotografato lo splendido pancione e poi abbiamo aspettato, aspettato, e aspettato… ‘Attesa’ è la parola magica di tutti questi momenti: la mamma è in dolce attesa, l’attesa del papà non sarà dolce, ma sicuramente riempirà le sue giornate. Per realizzare un buon servizio fotografico con bambini nati da poco (“newborn”, come dicono gli anglosassoni!) bisogna saper attendere, e nell’attesa provare a immaginare come allestire il set in modo che non fissi soltanto l’attimo dello scatto, ma riesca anche un po’ a recuperare qualcosa dei momenti precedenti, trascorsi ad aspettare…
Alla fine però, anche il fotografo può dire “ce l’abbiamo fatta!”. La signorina Mia è arrivata con una mega-carrozza, accompagnata dal fratellone (che però non mi ha autorizzato a pubblicare le sue personali e riservate fotografie!).
Come vuole il protocollo dei momenti importanti, ho aspettato un po’ prima di aprire la ‘vettura’: in studio avevo quasi 20 gradi, ma dentro una culla si sta sicuramente bene… Quando finalmente ho tirato indietro le zip, e scostato le coperte… ne ho scostate delle altre! Poi ho trovato una salopette pelosetta. E dentro, cercando bene, ho trovato una micro-bambina incantevole!
Quando finalmente ho avuto per le mani anche questa ‘Mia’ bambina, ho riconosciuto l’emozione dei grandi eventi. La sento spesso, ma tutte le volte è una storia differente, e le immagini che registrano i miei occhi hanno anche una bella musica di sottofondo.
Mia – dalla testa ai piedi – stava comodamente tra il palmo della mano e tre quarti del mio avambraccio: uno splendore!
Mamma Manuela ha avuto l’ardire di pronunciare le fatidiche parole: ‘il pomeriggio dorme sempre…’ ed effettivamente, in fondo in fondo, è una bambina tranquilla… dopo essere stata allattata, aver fatto la pipì ovunque, ed averci regalato momenti indimenticabili…
Cambio dopo cambio, forse anche grazie alle mie preghiere a Santa Veronica (protettrice delle lavandaie e dei fotografi) – Mia è sprofondata in un meraviglioso letargo, ed abbiamo potuto spostarla e fotografarla come desideravamo.
Simone, il fratello di Mia, dopo avermi illustrato con grande passione e competenza i suoi progetti con il Lego Technic ha preso in mano la situazione e con grande sicurezza (ed amore) ha preso in braccio la sorellina e senza alcuna riserva si è messo in posa, consapevole del bellissimo momento e dell’occasione imperdibile. Tutto questo nonostante avesse anche dei compiti per le vacanze da fare: ha saputo rimandare un po’ e pazientare con me in studio per avere una bella foto con la sua sorellina.
E’ stata una grande serata. La mia autostima ringrazia. La schiena si lamenta, ma il cuore è sazio, l’attesa ripagata.