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Quando fare le foto newborn? Una guida settimana per settimana

Una delle domande più comuni che mi pongono i neogenitori è: qual è il momento migliore per fotografare il neonato?

Non esiste una risposta unica, perché ogni bambino è diverso, ogni famiglia ha ritmi propri e ogni fotografia racconta un attimo irripetibile.

Tuttavia, ci sono delle caratteristiche ricorrenti nei primi giorni di vita che possono aiutare a scegliere il momento giusto per realizzare un servizio newborn, settimana per settimana.

0–7 giorni: la dolcezza del sonno profondo

Durante la prima settimana, i neonati trascorrono gran parte del tempo dormendo.

Si tratta di un sonno profondo, continuo e poco disturbato, che permette di realizzare immagini in cui il bambino appare rilassato, raccolto, e perfettamente sereno.

In questa fase è possibile accompagnare il piccolo in pose molto naturali, spesso ispirate alla posizione fetale, con braccia e gambe vicine al corpo.

Le mani raccolte vicino al viso, i piedini sovrapposti, la testa lievemente girata: sono tutti dettagli che rendono le immagini armoniche e senza tempo.

Grazie alla tranquillità del neonato, è anche il momento in cui si può lavorare con più calma sulla composizione dello scatto, scegliendo con attenzione teli, accessori, colori neutri e morbidi giochi di luce.

Lo studio è preparato per garantire una temperatura calda e costante, pensata appositamente per non disturbare il sonno del bambino.

Se desideri immagini molto curate, intime, delicate e senza interferenze emotive troppo marcate, i primi sette giorni rappresentano la finestra ideale per fissare nel tempo questi primi istanti di vita.

8–14 giorni: i primi stiracchiamenti, tra veglia e sonno

Nella seconda settimana, il neonato comincia a modificare leggermente i suoi ritmi.

Il sonno è ancora profondo, ma meno costante. I momenti di veglia si affacciano in modo più evidente, ed è proprio in questi istanti che possono comparire piccole espressioni spontanee: un sorriso involontario, un sopracciglio sollevato, una mano che afferra qualcosa per istinto.

Dal punto di vista fotografico, è un momento di grande ricchezza: si può ancora impostare una parte della sessione su pose raccolte, ma c’è anche l’opportunità di documentare i primi segnali di interazione.

Il neonato inizia a essere più reattivo al tocco, alla luce e alla voce della mamma o del papà. Lo sguardo, pur non essendo ancora “direzionato”, si fa più mobile (ma premettiamo che è molto difficile agganciare lo sguardo di un neonato per una fotografia di effetto).

In questa fase si possono realizzare scatti di famiglia molto emozionanti, in cui il bambino è tenuto in braccio, adagiato sul petto del genitore o coccolato insieme a un fratellino.

15–21 giorni: occhi aperti, meno pose, più storie da raccontare

Dopo i primi quindici giorni, il neonato comincia ad acquisire maggiore consapevolezza dell’ambiente. I momenti di veglia sono più lunghi e frequenti.

Il suo sguardo inizia a “cercare”, a muoversi verso le fonti di luce, a reagire agli stimoli sonori.

Tutto questo cambia anche l’approccio fotografico: non si lavora più sulla posa, ma sull’osservazione attenta dei gesti spontanei.

In questa fase è difficile realizzare le immagini classiche del servizio newborn, dove il neonato dorme profondamente su fondali neutri.

Ma si aprono altre possibilità: espressioni sveglie, linguine, bocche spalancate, pugnetti stretti, e piccole posture istintive che raccontano il carattere che inizia a emergere.

Si tratta di immagini più dinamiche, più “vere”, perfette per chi ama la fotografia di tipo reportage anche nella fase newborn, e particolarmente indicato per i bambini che dormono veramente molto (lo ritengo sconsigliabile per tutti gli altri),

Come prepararsi al meglio alla sessione fotografica newborn

Indipendentemente dalla settimana scelta, una buona preparazione aiuta a vivere il servizio in modo rilassato.

Nel mio studio fotografico a Pisa, ogni sessione newborn è pensata per adattarsi ai ritmi del bambino, senza forzature e senza orari rigidi.

Ecco alcuni consigli pratici:

  • Abbigliamento del neonato: Solitamente provvediamo noi ai tessuti ed abbiamo qualche completino adatto. In generale, per chi si porta abbigliamento da casa, sono da preferire body semplici, in cotone chiaro, senza scritte o cuciture evidenti. Se desideri alcuni scatti senza vestiti, porta una copertina o un telo che ti piace particolarmente.
  • Per i genitori: abiti neutri e coordinati, con tinte pastello o naturali. Aiutano a mantenere l’attenzione sul bambino e garantiscono coerenza visiva negli scatti di famiglia.
  • Ciuccio e occorrente: anche se il neonato non lo usa abitualmente, durante il servizio potrebbe aiutare a rilassarlo. Porta sempre almeno un cambio completo, latte in abbondanza (se non allattato al seno), e un oggetto familiare come una copertina o un pupazzetto.
  • Tempi: la sessione può durare anche due ore o più, con pause per allattare, cambiare o cullare. Il tempo non è un problema, lo stato d’animo sì: l’obiettivo è creare un ambiente rilassato per tutti.

Vuoi scoprire il servizio newborn a Pisa? Contatta Livio Fotografie!

Mi chiamo Livio Bargagli-Stoffi, e realizzo servizi fotografici per neonati presso il mio studio fotografico a Pisa, in Via Alessandro Manzoni 25.

È uno spazio intimo, pensato per accogliere famiglie nei primi giorni di vita del loro bambino, con tutta la cura e l’attenzione che questo momento merita.

📞 Per maggiori informazioni o per prenotare, puoi chiamarmi al 328 6897974

💌 Oppure scrivimi compilando il form che trovi sul sito, proprio qui sotto.

I primi giorni passano in fretta. Le fotografie, invece, rimangono per sempre.

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